sabato, novembre 29

I wanna jam it with you
improvvisazione: spogliarsi dei ruoli sociali in rispetto dei quali rinunciarci.

mercoledì, novembre 26

"non ci crederete". iniziano così le storie dei camionisti, altro che il "c'era una volta" delle favole.
e allora non ci crederete ma quando sono nata avevo negli occhi poche diottrie. ho sbattuto la testa in una cassapanca e sono finita all'ospedale inciampando in un tappeto, ho dovuto mettere gli occhiali che non avevo nemmeno 3 anni e ho bendato a lungo il mio occhio sinistro, per aiutare lo sviluppo di quello pigro. le mie prime gite di pomeriggio a firenze mi portavano sempre nella sala d'aspetto dell'oculista.
nonostante ciò non ho avuto nessun ritardo nell'apprendimento scolastico, ero una bambina che faceva grandi puzzle e un giorno mia mamma s'è accorta che sapevo leggere e non me l'aveva insegnato nessuno.
mi commuove questa piccola grande tenacia ad entrare in contatto col mondo, a guardarlo in faccia anche se non potevo vederlo che storto. mi hanno raccontato che ho adorato gli occhiali come un grande regalo. e allora se adesso me li tolgo, una sera al cinema e metto le palme delle mani ad aderire alle cavità degli occhi, se a volte non vorrei aprirli più, ho paura che non sia tanto un problema di vista.
ma a quella bambina che ha accettato paziente la benda, come glielo spiego?
lei dentro di me davanti allo sconforto si incazza, e c'ha ragione. in fondo per cosa mi sono messa a fare quelle bende, se non per mettere a fuoco un giorno nello specchio una figacciona da amare, adorare, venerare e scopare fino a fargliele dimenticare.

sabato, novembre 22

la stessa persona esulta e si dispera.

sabato, novembre 15

salire nell'auto di uomo che sprizza ambipur è un'esperienza che mi ricorda la sala operatoria. sono socialmente educata ad avere tanta fidicia in chi conduce il mezzo quanto in un chirurgo che mi apre l'addome. e poi mi sento sedata, in un ambiente sterile, necessario, risolutivo.
dopo 20 minuti di percorrenza solitamente reagisco aprendo di un soffio il finestrino, giusto in alto, e introduco nello spiraglio il naso, come un pesce che infila una cannuccia nel mare per non soffocare.

martedì, novembre 11

Mi addormento abbracciando il piumone mentre qualcuno fa partire gli accordi iniziali del pianoforte di Orfani Ora di Vinicio. Mi sento coccolata come mi merito. Vivo dentro l'amore più bello, quello che è presente, che si sviluppa nel presente, nella presenza. Quel qualcuno che si prende cura di me sono io.

sabato, novembre 8

Questa è la storia di quel tale che credette di aver perduto una mano.
Si guardava il polso e affermava: la mano non c'è.
Gli amici intorno a lui gli dicevano: Sei in errore, noi vediamo le tue dita e vediamo il tuo anello.
Lui li fissava con uno sguardo trattenuto lontano e scuoteva la testa.
Ci furono cene che non potette preparare senza quella mano. Ci furono impegni che non riuscì ad appuntarsi nel blocco. Ci furono lunghi sonni cerebrali per non dare spazio al dolore che le mani recise a volte fanno anche dopo averle perse.
Venne quindi il giorno. Il tale incominciò a segare e dipingere una lunga fila di mensole bianche. Senza ascoltare la mente, si trovò a fare. E quella mano che non c'era afferrava e costruiva. Quella mano che non c'era gli solleticò una risata.
Lo trovai di notte in una terra più indifferente che ostile, e con quella mano seppe stringermi un po'.

mercoledì, novembre 5

coast to coast, cheek to cheek

certe notti tira aria da balera. la storia siamo noi e dormire ha meno senso che assistere alla sfida di ballo del secolo.
il primo candidato ha i capelli bianchi e una donna bianca come partner. ha il sostegno della tradizione, muove i passi di un impeccabile cerimoniale.
ma ho sentito dire che ha di cosa preoccuparsi. il suo avversario ha i capelli neri e balla con una signora nera. nei giorni prima della gara ha speso tempo giù in piazza, a promettere alla gente un cambiamento.
come in ogni evento televisivo attuale, il voto spetta al pubblico.

i cittadini hanno deciso: gli Stati Uniti d'America si pronunciano con due bretelle blu che scendono sulla mappa nelle coste, con un bottone democratico al centro: BARACK HUSSEIN OBAMA WINS.

la tv USA e i suoi personaggi. dopo il tanto parlare di Osama, ecco che questo Obama cambia una lettera e reclama un ruolo positivo e centrale. io che vado a letto dopo i risultati della Pennsylvania, quando anche il Texas sembra tradire dalle prime proiezioni il partito repubblicano.. oggi mi sveglio e corro a verificare, trovo il risultato confermato.
dall'inizio di questa campagna elettorale, mi sono scoperta meno antiamericana. iu.es.ei ti obamo.

domenica, novembre 2

abitudini comuni

sabato sera, torni a casa e non vorresti essere da solo a dormire. ma lo sei da qualche mese e per non pensarci bevi molto, poi provi a scomparire davanti alla tv, cosa c'è c'è, scegli il meno peggio. se ti sale qualche pensiero fai zapping velocemente e poi più velocemente, mentre fai il giro delle tue caselle di posta elettronica, mentre apri facebook, mentre apri MSN, mentre apri il solitario delle carte, mentre ti fumi una sigaretta. poi prendi i fiori di bach e ti stendi. appoggi il cuscino sulla faccia e lo premi un po' più forte, ancora un po' più forte, finchè il respiro è quasi soffocato e svieni in un sonno che durerà al massimo 4 ore. al risveglio ripeti la procedura.
istruzioni per disinnescarla: sconosciute.

cancello il profilo facebook con 0 amici la sera in cui a Firenze hanno organizzato il party per gli iscritti. probabilmente perdo così quello che sarebbe stato il mio nuovo contatto di lavoro e anche quello con il primo uomo circonciso da portarmi a letto. mi sento un pelo più leggera.