sabato, novembre 15

salire nell'auto di uomo che sprizza ambipur è un'esperienza che mi ricorda la sala operatoria. sono socialmente educata ad avere tanta fidicia in chi conduce il mezzo quanto in un chirurgo che mi apre l'addome. e poi mi sento sedata, in un ambiente sterile, necessario, risolutivo.
dopo 20 minuti di percorrenza solitamente reagisco aprendo di un soffio il finestrino, giusto in alto, e introduco nello spiraglio il naso, come un pesce che infila una cannuccia nel mare per non soffocare.

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