mercoledì, maggio 14

raggiungere dei picchi, di gioia, di delusione, di accordo. e poi sempre e comunque discendere, diminuire l'eccitazione, l'intensità. sempre e comunque recuperare i livelli di controllo del pessimista. ma non mantenere mai lo stallo per più di mezza giornata. ripartire, inclinati in avanti per la fatica della salita, che piace e gonfia i polmoni. scoprirsi vivi per il poco tempo che è permesso al top, prima di cederlo a quello dietro che aspetta il suo turno. tirare la testa indietro nella discesa, contenerla, frenare con i talloni dei piedi nel selciato. nel corso degli eventi si può arrivare più in basso a volte, trovare sterpi che impigliano le caviglie, oppure brezze favorevoli. eppure mai nulla è stabile, mai nulla è così durevole da non sentire che sta di nuovo per cambiare il vento.

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