lunedì, gennaio 14

tingo di china nerissima l'insonnia mia signora.

mi inchino. alle notti in cui ho un perchè per non bere. alla persona più stronza che mi stringe forte. alla prosa dei poeti.

fletto le mie gambe, ballerina, cortigiana. a yemanja. al giorno in cui mi dà la spinta. a exù. mi sto aspettando. in uno in due in tre? dove sono felice?

fino all'ispirazione io resto chinata e guardo il mondo di tralice. lo faccio girare, sto con un sorriso che mi affetta la faccia come il bianco dell'anguria separa il rosso dal verde.

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