venerdì, maggio 25

Galatrona

stamani ho solo pensieri seri ed i pensieri seri poi ho voglia di cancellarli, non li scrivo? sto vibrando da una settimana e questo tentennare non voglio sia fuori dai ricordi. allora prendo nota di un pianto scoppiato caldo in un giardino di campagna, esperienza di gatti, camion della frutta, capperi, superfici di pietra, dipingere, annaffiare. ho scoperto così che mamma, quando ero piccolissima, è stata per mesi con me, senza lavorare, in quella campagna. vorrei farci l'amore in quell'erba, con bella urgenza, per farle sapere chi sono oggi e quanto mi merito ancora. e poi in questi giorni i miei vecchi, la croma che mi accompagna con nonno alla stazione, docile, e subito dopo va a rottamarsi. l'adorazione fedele di nonna che si stupisce sempre per i colori dei miei capelli, come se fossero meriti o buone notizie. babbo cambia lavoro dopo 30 anni e ne è così felice da giocare un risiko imprudente. la febbre alta di zia che la rende socievole con gli estranei, se fosse giovane bisognerebbe sorvegliarla o mandarla dalle suore. nonna invece finalmente mi chiama tesoro e stavolta mi sento un tesoro davvero, con la mia incapacità per la superficialità ed i massaggi. anche qualche anno fa glieli facevo, mani sulla pelle, e li avevo scordati. trovo conferma che i ricordi sono talmente parziali da non essere proprio reali. reali sono le sensazioni che tirano su, le quali affondano radici o tagliano. ogni storia che c'è capitata andrebbe raccontata non più di una volta, ad una persona, e poi lasciata tornare via. tanti pensieri sono proiezioni e le proiezioni non sono gesti d'amore. sono veli che si possono lasciare oppure sollevare. chissà se c'è qualcosa in fondo, oltre i chili di veli che mi dici di levare, animo scettico.

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