
i Momix sono cristalli di neve. spettacolo impeccabile, da bravi illusionisti svelano quel poco che basta per farti sentire complice. il Sun Flower Moon nasce da forme fluorescenti in danza dietro a un velo scuro. corpi bianchi e a metà fecondano figure e fiori, animaletti che giocano senza essere ripetitivi. la perfezione riesce a comparire nel loro caleidoscopio, è fredda, lunare e dilatata nel tempo. sono le accelerazioni di meduse di seta a coinvolgermi. amo i momenti in cui il buio scompare e vedo i ballerini per come sono, vedo i muscoli. rido per una coreografia di gruppo quando si isolano movimenti hip hop. eppure io non riesco a svuotare la mente, sto inquieta e striscio da una posizione all'altra. mi alzo e allungo i fianchi, accarezzo le imbottiture con la pelle dello scollo. dalla poltroncina scopro un gioco di spiragli di luce che si crea dietro le tende dei palchetti. se gli spettatori vanno e vengono dal corridoio si aprono imprevedibili finestre su di loro. sposto la mia tenda, chissà se qualcun altro sta guardando in su. son qui son qui. lo spazio è raccolto in un silenzio sacrale, proteso verso il palco. siamo una capsula buia e brulicante che si concede in rari applausi. siamo attraversati dall'aria polverosa del faro di scena. un cellulare si illumina a una ragazza in platea e intermittente, impertinente si fa notare. e se tirassi palline di carta a chi siede 4 piani sotto a me.. e se rompessi il silenzio con il grido di squadriglia: SEAGLE! e da giù la Lui risponderebbe FOR EVER, e insieme WE'LL FLY TOGETHER. la serata sarebbe mia.