Jane Alexander
«Dormo, mangio, lavoro, faccio sesso», «Ho delle tette bellissime», «Quando un uomo mi piace lo sbatto al muro», «Ho un ottimo rapporto con la masturbazione», «La mia prima canna me la sono fatta a tredici anni», «Mi ubriaco spesso», «Da ragazza rubavo», «Ho grande passione per le tette delle donne».
Certo, perché no? E le dirò anche il nome, prometto.
“Mi racconti, allora. Mi descriva questo fortunato, lui.”
Trent’anni, qualcosa di più. Occhi azzurri. Alto: più di un metro e ottanta.
Ma ciò che più mi ha colpito erano le braccia, braccia strepitose, da muratore. Braccia energiche, determinate, braccia che sanno quel che devono fare… Capelli castani. E la barba un po’ sfatta: quell’aspetto incolto in faccia che mi fa impazzire, sempre.
“Perché?”
Perché quando si arriva al bacio, la barba un po’ incolta dà una sensazione di fastidio e di piacere, un brivido, anzi una vertigine. Una ne esce graffiatella, un po' marchiata.
“E cosa le ha detto, lui, per conquistarla?”
Mi ha proposto un blitz in Croazia.
“E lei?”
Ho accettato subito. A parte il piacere della compagnia, mi dava – con intelligenza innegabile – l’occasione per tornare alle mie radici, nella mia terra.
“Alt! Cos’era prevalente: l’opportunità di tornare in Croazia o il fascino del corteggiatore?”
Debbo essere assolutamente sincera?
“E se no, che senso ha?”
Mi ha sedotto il suo modo di propormi le cose. E mi ha affascinato la proposta, mentre viaggiavamo in auto, di fuggire poi in barca a vela, verso un’isola selvaggia, Ist, piccolissima, lontani da tutti. Pochissimi abitanti residenti, un piccolo molo, l’arrivo del pane è l’evento della giornata.
“Romantico.”
Insolito. Anche perché lui mi ha proposto, anziché l’aereo, un lungo viaggio in macchina, da Roma. Scomodo, ma allettante… Con la possibilità di parlare, approfondire le cose…
“E che cosa, di lei, attraeva lui? Almeno, secondo quanto lei possa capire…”
Forse perché non dico mai di no.
“Mai?”
Ogni proposta, qualsiasi cosa, era accettata con entusiasmo. Non a caso dico entusiasmo. Si era creata quella magica situazione, di euforica ebbrezza, in cui tutto ti appare entusiasmante, mangiare, bere, sentire il suo odore, dargli il tuo odore, guardarsi negli occhi, capire che si sta pensando nello stesso momento alla stessa maniera… Una coincidenza rara, di stati d’animo, che coltivi e difendi. Attimi preziosi, fuggenti, da cogliere, trattenere.. E proteggi, rispetto al mondo esterno. Il mondo esterno può celare insidie, anche il nostro mondo, ciò che amiamo, ciò che ci piace, ciò che è nostro… E può interferire, all’improvviso, nella magia.
“Non sono sicuro di aver capito.”
Eppure è semplice. Quella volta, ad esempio, quando è arrivato il momento di fare l’amore. Quel giorno di agosto, in barca. Il momento è arrivato e tutti e due eravamo pronti, come mai: chi ha fatto l’amore, o meglio, preferisco dire chi sa fare l’amore, sa cosa voglio dire quando dico essere pronti. Arriva quel momento di prendersi e quel momento è, quello solo, non un momento prima, nè un momento dopo: non sarebbe la stessa cosa. Capisce ora?
“Capisco.”
E in quel momento è successo l’imprevisto. Perché mentre eravamo lì, e chiunque può immaginare che cosa significhi lì, ebbene proprio in quel momento, né un momento prima né un momento dopo (e questa volta un momento dopo sarebbe stata una grazia, per noi due), abbiamo sentito dalla cabina vicina il pianto del bambino…
“Il bambino?!”
Sì, il bambino si era svegliato. Proprio in quel momento lì.
“Ma quale bambino?!”
Ma mio figlio, no? E se no, quale bambino?
“Ma come, Jane Alexander, lei si porta dietro il figlioletto, nelle storie d’amore?”
E dove lo lascio, mio figlio? Che madre, sarei? Ma forse lei, mio caro, non ha ancora capito: l’uomo con cui stavo facendo l’amore era mio marito, il mio adorato marito, nella nostra barca, nel bel mare di Croazia. E il primo ad accorrere dal bimbo è stato lui… E’ un padre tenerissimo.
“Ma questo, Jane Alexander, è un vero tradimento! Una vera beffa!”
Scusi, adesso sono io a non capire…
“Voglio dire: ci stavamo appassionando, ci stavamo coinvolgendo nella sua torrida avventura estiva… e all’improvviso si scopre che il partner coinvolgente è il marito! Questo è un vero tradimento… Una beffa: per le nostre fantasie, la nostra immaginazione.”
Su, ora non la prenda cosi.
“E come, se no?”
Mai dire mai. [...]
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